La vita personale

La vita personale di Paris è il romanzo di un’intera generazione, quella dei poeti e critici della seconda scuola romana di poesia. Qui, però, non ci sono soltanto le manie e i sogni letterari e politici degli anni ’60 e ’70. Questo romanzo, infatti, è un ampio affresco degli ultimi quarant’anni della società italiana. La nostalgia è sempre strozzata, e cede il passo all’ironia, al sarcasmo, a un’aria tragicomica che rende buffo e “chapliniano” Luca Saraceni, burattino e burattinaio, alter ego di Paris. Tutto sembra divorato dal tormento amoroso e sessuale: la passione ideologica, le teorie letterarie, le ambizioni mondane. I poeti di questo romanzo gridano senza requie di voler essere amati. Lo fa Saraceni, lo fa Paris, lo fa Dario Bellezza. E sfilano, in questo eroicomico colloquio con le ombre, i protagonisti della letteratura degli ultimi decenni: Moravia, Pasolini, Amelia Rosselli, Elsa Morante, Enzo Siciliano, ecc. Ma, soprattutto, due critici-fratelli, l’Hidalgo e Crudelia, veri e propri “uccellacci” della coscienza dilaniata e ridanciana di Paris. La vita personale, però, è soprattutto un romanzo d’amore. Le tre indimenticabili donne di questo libro, Laura Buffetti, Karen Willis e Sara Frisch, a loro volta emblemi di tre diverse epoche storiche, sono raccontate ora con passione, ora con risentimento, ora con buffonerie da boccaccesca commedia all’italiana. In questo romanzo, inoltre, ci sono molte altre cose: il mito della poesia, un mostruoso complesso edipico, le mode vecchie e nuove, i pettegolezzi, la famiglia, la paternità, il sesso e le guerre di ieri e di oggi. La vita personale di Paris, tra i suoi romanzi più importanti, è il resoconto di un’intera vita, un testamento, un lucido e doloroso sberleffo alle proprie ossessioni amorose e sentimentali. È, anche, un romanzo pieno di oscillazioni, se è vero che attraversa indenne molti generi, dalla lirica alla pochade, dall’autofiction alla commedia degli equivoci, dal romanzo sociologico al melodramma. [Andrea Di Consoli]

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Descrizione

La vita personale di Paris è il romanzo di un’intera generazione, quella dei poeti e critici della seconda scuola romana di poesia. Qui, però, non ci sono soltanto le manie e i sogni letterari e politici degli anni ’60 e ’70. Questo romanzo, infatti, è un ampio affresco degli ultimi quarant’anni della società italiana. La nostalgia è sempre strozzata, e cede il passo all’ironia, al sarcasmo, a un’aria tragicomica che rende buffo e “chapliniano” Luca Saraceni, burattino e burattinaio, alter ego di Paris. Tutto sembra divorato dal tormento amoroso e sessuale: la passione ideologica, le teorie letterarie, le ambizioni mondane. I poeti di questo romanzo gridano senza requie di voler essere amati. Lo fa Saraceni, lo fa Paris, lo fa Dario Bellezza. E sfilano, in questo eroicomico colloquio con le ombre, i protagonisti della letteratura degli ultimi decenni: Moravia, Pasolini, Amelia Rosselli, Elsa Morante, Enzo Siciliano, ecc. Ma, soprattutto, due critici-fratelli, l’Hidalgo e Crudelia, veri e propri “uccellacci” della coscienza dilaniata e ridanciana di Paris. La vita personale, però, è soprattutto un romanzo d’amore. Le tre indimenticabili donne di questo libro, Laura Buffetti, Karen Willis e Sara Frisch, a loro volta emblemi di tre diverse epoche storiche, sono raccontate ora con passione, ora con risentimento, ora con buffonerie da boccaccesca commedia all’italiana. In questo romanzo, inoltre, ci sono molte altre cose: il mito della poesia, un mostruoso complesso edipico, le mode vecchie e nuove, i pettegolezzi, la famiglia, la paternità, il sesso e le guerre di ieri e di oggi. La vita personale di Paris, tra i suoi romanzi più importanti, è il resoconto di un’intera vita, un testamento, un lucido e doloroso sberleffo alle proprie ossessioni amorose e sentimentali. È, anche, un romanzo pieno di oscillazioni, se è vero che attraversa indenne molti generi, dalla lirica alla pochade, dall’autofiction alla commedia degli equivoci, dal romanzo sociologico al melodramma. [Andrea Di Consoli]

Informazioni aggiuntive

Autore
ISBN

ISBN: 978-88-89920-26-8

pagine

368

anno

2009

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