Autori

Francesca Scotti

Francesca Scotti è nata a Milano nel 1981. Diplomata al Conservatorio e laureata in giurisprudenza, nel 2011 ha esordito con la raccolta di racconti Qualcosa di simile (Italic), selezione Scritture Giovani al Festivaletteratura, vincitrice del premio Fucini e finalista al premio Joyce Lussu. Ha pubblicato tra gli altri Il cuore inesperto (Elliot 2015), Ellissi (Bompiani 2017), Capacità vitale (Bompiani 2019). Collabora con Palazzo Marino in Musica e Mediterranean Ambassadors Music Experience. Suoi racconti e reportage sono stati pubblicati su diverse riviste italiane e straniere, tra le quali «La Lettura», «Nuovi Argomenti», «Granta», «RVM», «Quanto»,«Bezoar». Dal 2011 divide il suo tempo tra l’Italia e il Giappone.

Loredana Lipperini

Loredana Lipperini è una scrittrice e conduttrice radiofonica (Fahrenheit su radio3). Ha pubblicato fra l’altro Ancora dalla parte delle bambine (Feltrinelli) e numerosi saggi sulla musica, la cultura pop, i femminismi. tra le opere narrative, L’arrivo di Saturno, Magia nera,La notte si avvicina (Bompiani). Alla letteratura fantastica ha dedicato Danza macabra (Bompiani) e l’antologia Scrittrici della notte (Il saggiatore). Per Emons audiolibri ha letto L’incubo di Hill House di Shirley Jackson.

Elisa Seitzinger

Elisa Seitzinger vive a torino, dove lavora come illustratrice, artista visiva e docente di morfologia e dinamica dell’immagine all’istituto europeo di design. Tra le illustratrici italiane più iconiche e mistiche.

Elisabetta Pierini

Elisabetta Pierini nata a Pesaro (1964), vive a Fermi- gnano. Laureata in Chimica e tecnologie farmaceuti- che, lavora all’Università di Urbino come assistente tecnico. Con La casa capovolta ha vinto la XXIX edi- zione del Premio Calvino.

Leonardo Sinisgalli

Leonardo Sinisgalli (Montemurro, Potenza, 1908 – Roma 1981) è una delle figure più originali nella letteratura italiana del Novecento. “Poeta-ingegnere”, critico d’arte, esperto di architettura, fu responsabile della pubblicità per Olivetti, Alfa Romeo, Pirelli, Finmeccanica, Eni e Alitalia. Ha fondato e diretto le riviste industriali «Pirelli», «Civiltà delle macchine», «Il Quadrifoglio». Fra le sue opere in versi ricordiamo Vidi le Muse (1943), I nuovi Campi Elisi (1947), La vigna vecchia (1956), Il passero e il lebbroso (1970), Mosche in bottiglia (1975, Premio Viareggio), Dimenticatoio (1978); tra le pagine narrative Fiori pari fiori dispari (1945), Belliboschi (1948) e Un disegno di Scipione e altri racconti (1975); gli scritti saggistici di Furor mathematicus (1950) e Calcoli e fandonie (1970).

Alessandro Capponi

Alessandro Capponi (1970) a vent’anni ha cominciato a lavorare nell’informazione facendo un po’ di tutto, dalla radio alla carta stampata. Per il «Corriere della Sera» ha scritto di terremoti, sommosse, funerali, omicidi e politica. L’amore dei nudi (Salerno, 2007), suo primo romanzo, si è classificato miglior esordio italiano al festival “Premier roman” di Chambery. Nel 2009 per Rizzoli ha scritto, grazie ai ricordi di Carla Verbano, Sia folgorante la fine, la storia di Valerio Verbano, giovane antifascista ucciso a Roma nel 1980 nel pieno della lotta politica.

Giorgio Ghiotti

Giorgio Ghiotti (Roma, 1994), poeta, scrittore, vive tra Roma e Milano, dove studia italianistica contemporanea e collabora con l’editore Bompiani. Ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Dio giocava a pallone (nottetempo 2013) e nella poesia con Estinzione dell’uomo bambino (Perrone 2015). Ha inoltre pubblicato il romanzo Rondini per formiche (nottetempo 2016) e il saggio narrativo Via degli Angeli (Bompiani 2016) con Angela Bubba. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo, per la poesia, La città che ti abita (Empirìa 2017) e il saggio Costellazioni (Empirìa 2019). Scrive di libri sulle pagine culturali de «il manifesto» e ha collaborato con riviste e blog letterari quali «Nazione Indiana», «Nuovi Argomenti», «minima&moralia».

Ferdinando Camon

Ferdinando Camon (1935), è nato in un piccolo paese della campagna veneta. Il suo primo romanzo, uscito con una prefazione di Pier Paolo Pasolini, è stato subito tradotto in Francia per interessamento di Jean-Paul Sartre. Nei suoi libri Camon ha raccontato la crisi e la morte della civiltà contadina (nei romanzi Il quinto stato, La vita eterna, Un altare per la madre, Premio Strega, Mai visti sole e luna; e nelle poesie Liberare l’animale, Premio Viareggio). I suoi romanzi più recenti sono La cavallina, la ragazza e il diavolo (Premio Giovanni Verga) e La mia stirpe (2011, Premio Vigevano-Mastronardi). Il suo ultimo libro (2019) è Tentativo di dialogo sul comunismo, con Pietro Ingrao. Con Guanda ha pubblicato Conversazione con Primo Levi. È tradotto in venticinque paesi. Nel 2016 ha vinto il premio Campiello alla Carriera.

Alberto Albertini

Alberto Albertini (1966), è nato e vive a Brescia. Laureato in Filologia moderna, lavora da 34 anni nell’industria, attualmente come responsabile dell’innova- zione e dello scouting tecnologico di un’azienda quotata, leader mondiale nel settore Pharma.
Copywriter, giornalista, consulente di marketing e comunicazione, docente a contratto presso la facoltà di Scienze Linguistiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, tra i fondatori della rivista «Sti- le Arte», collabora con la Scuola Holden e il «Giornale di Brescia», ed è l’ideatore e il direttore artistico del festival “Rinascimento Culturale”. Con l’editore l’Obliquo ha pubblicato un saggio sulla scrittura di Giuseppe Pontiggia. Segnalato dal Comitato di Lettura del Pre- mio Calvino, La classe avversa è il suo primo romanzo.

Mimmo Sammartino

Mimmo Sammartino, giornalista, autore di testi di teatro, radio e televisione, condirettore della rivista letteraria «Appennino», è lucano e vive e lavora a Potenza. Ha pubblicato Un canto clandestino saliva dall’abisso (Sellerio, 2006), Viandanti d’Herculia (Osanna editore, 2004), C’è qualcuno che piange qui? (Il Filo di Partenope, 2008), 17 (Il Filo di Partenope, 2009), Beslan (Il Filo di Partenope, 2009), e i racconti Come la via Gluck nell’antologia La città svelata (Editrice Universosud, 2015), Il figlio del vino nell’antologia Natale mediterraneo – Scrittori del Sud raccontano (Interlinea, 2012), La Grande Madre nell’antologia a sua cura Basilicata d’autore – Reportage narrativo e guida culturale del territorio (Manni editore, 2017), Se d’autunno nasce una rosa (con la coautrice Dora Celeste Amato, Guida edizioni, Napoli, 2018). Con Hacca ha pubblicato il romanzo Il paese dei segreti addii (2016, selezione Premio Strega 2016; Premio speciale della giuria per la narrativa al Premio Letterario Basilicata; Premio Carlo Levi), e Vito ballava con le streghe (2017, Premio speciale della giuria per la narrativa al Premio Letterario Basilicata).

Mario La Cava

Mario La Cava (1908–1988) è nato a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria. Cresce in un ambiente privilegiato, si trasferisce prima a Roma, poi a Siena; la sua formazione umana e politica risente del clima di quegli anni, cui fa seguito una naturale avversione ai regimi totalitari e alla demagogia dei capi. Preferisce allora fare ritorno alla sua terra, dove trascorrerà tutta la vita, divenendo testimone dei cambiamenti sociali e culturali della sua epoca: la guerra, il dopoguerra, l’emigrazione, il clientelismo, il potere mafioso.
Tra le sue opere, di vario genere letterario, ricordiamo i Caratteri (1939), Le memorie del vecchio maresciallo (1958), I fatti di Casignana (1974), Il matrimonio di Caterina (1977) oltre a una variegata produzione di pagine critiche edite da giornali e riviste. Tra le pubblicazioni postume si ricordano La melagrana matura (1999), I racconti di Bovalino (2008) e Lettere dal centro del mondo (2012), carteggio con l’amico fraterno Leonardo Sciascia.

Matteo Meschiari

Matteo Meschiari (Modena 1968) è antropologo, geografo e scrittore. Tra i suoi libri: Tre montagne (Fusta 2015), Artico nero (Exòrma 2016), Neghentopia (Exòrma 2017), Geoanarchia (Armillaria 2017), Appenninica (Oèdipus 2018), Bambini. Un manifesto politico (Armillaria 2018).

Raffaele Nigro

Raffaele Nigro (Melfi, 1947). Giornalista e scrittore, oltre ad alcuni testi teatrali portati in scena dal gruppo Abeliano e da Giorgio Albertazzi, ha pubblicato numerosi romanzi e raccolte di racconti, tra cui I fuochi del Basento (1987, Premio Supercampiello e Premio Napoli), Adriatico (1991), Ombre sull’Ofanto (1992, Premio Grinzane Cavour), Viaggio a Salamanca (2001), Diario mediterraneo (2002, Premio Cesare Pavese), Malvarosa (2005, premi Biella, Mondello, Flaiano, Selezione Campiello), Santa Maria delle Battaglie (2008, Premio Acqui Storia), Fernanda e gli elefanti bianchi di Hemingway (2010). Tra le opere di saggistica ricordiamo Basilicata tra Umanesimo e Barocco (1981), Burchiello e burleschi (2003) e Giustiziateli sul campo. Letteratura e banditismo da Robin Hood ai giorni nostri (2006). Per il cinema ha scritto con Sergio Rubini la sceneggiatura del film Il Viaggio della sposa e con Cosimo D. Damato La luna del deserto. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.

Antonio Veneziani

Antonio Veneziani (Piacenza 1952), poeta, narratore e saggista, è considerato uno dei massimi rappresentanti della scuola romana di poesia (Pasolini, Penna, Bellezza, Rosselli, …). Curatore di importanti antologie di racconti e poesie, è anche drammaturgo e regista.
Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Sudore e asfalto (Stampa Alternativa, 1995), Shalom (Il Segnale, 1994), Vespasiani (Edizioni del Giano, 2003), Cronista della solitudine (Hacca, 2007), Fototessere del delirio urbano (Hacca, 2009), Tatuaggio profondo (Elliot, 2014) e Di beltà raccontami (Nuove Edizioni Aldine, 2018). Insieme a Riccardo Reim ha scritto il libro inchiesta sulla prostituzione maschile, I mignotti (Castelvecchi, 1997), e quello sulla omosessualità tra i giovani, Pornocuore (Coniglio Editore, 2005).

Maura Chiulli

Maura Chiulli (Pescara, 1981). Scrittrice, mangiafuoco. Si interessa di body art e arte performativa. Esordisce con il romanzo Piacere Maria (Editrice Socialmente, Bologna, 2010), cui sono seguiti i saggi Maledetti Froci & Maledette Lesbiche (Edizioni Aliberti Castelvecchi, Roma, 2011) e Out. La discriminazione degli omosessuali (Editori Internazionali Riuniti, Roma, 2012), e il romanzo Dieci giorni (Hacca, 2013).

Stefano Corbetta

Stefano Corbetta è nato a Milano nel 1970. Interior designer, collabora con il quotidiano «Il Cittadino di Lodi», per cui scrive articoli e recensioni. Dopo una lunga esperienza come musicista jazz, si dedica per qualche anno al teatro, per poi approdare alla scrittura. Ha esordito con il romanzo Le coccinelle non hanno paura [Morellini, 2017], ed è tra gli autori dell’antologia Lettera alla madre [Morellini, 2018].

Sebastiano Vassalli

Sebastiano Vassalli, nato a Genova nel 1941, ha trascorso la sua vita a Novara, terra che fa da sfondo a gran parte dei suoi romanzi. Dopo essersi laureato a Milano con Cesare Musatti, si è formato nel clima della Neoavanguardia, muovendo i primi passi all’interno del Gruppo 63. I migliori risultati arrivano però negli anni Ottanta, quando elabora un percorso tutto personale verso forme narrative di impianto tradizionale, come il romanzo storico concepito quale strumento per interrogarsi sul carattere degli italiani. A questo periodo appartengono La notte della cometa (1984), L’oro del mondo (1987) e La chimera (1990), con cui vinse il Premio Strega e il Premio Selezione Campiello. Non mancano le opere legate alla lettura del contemporaneo, come Archeologia del presente (2001), L’italiano (2007) e Dio, il Diavolo e la Mosca nel grande caldo dei prossimi mille anni (2008). Nel 2015, anno della sua scomparsa, gli è stato assegnato il Premio Campiello alla carriera e ha ricevuto la candidatura ufficiale dell’Accademia svedese al Premio Nobel.

Franco Fortini

Franco Fortini (Firenze 1917 – Milano 1994), poeta, saggista, traduttore e critico letterario, è una delle figure più rilevanti del Novecento italiano. Sin dagli esordi al fianco di Vittorini, ha indagato la condizione dell’uomo all’interno della società e nei fenomeni contraddittori della modernità, ponendo la sua scrittura all’incrocio tra politica, identità nazionale e cultura militante. Ha collaborato, oltre che con «Politecnico», con i maggiori periodici, fra cui «menabò», «Il Caffè», «Questo e Altro», «Quaderni Piacentini», e con i quotidiani «Corriere della Sera» e «il manifesto». Tradusse anche, tra gli altri, Flaubert, Élouard, Kierkegaard, Gide, Brecht, Proust, Weil, Goethe, Queneau e, a più riprese, si occupò dell’opera di Kafka. Della produzione in versi, che Luca Lenzini ha radunato in un Oscar Mondadori nel 2014, ricordiamo: Foglio di via e altri versi (1946), Poesia ed errore (1959), Una volta per sempre (1963), Questo muro (1973), Paesaggio con serpente (1984) e Composita solvantur (1994).

Stefano Amato

Stefano Amato è nato e vive a Siracusa. Suoi racconti sono usciti su «Linus», «Maltese Narrazioni», «Colla» e altre riviste. Ha scritto con Fabio Genovesi Guida letteraria alla sopravvivenza in tempo di crisi (Transeuropa, 2010) e ha pubblicato i romanzi Soggetti del verbo perdere (Verba Volant, 2007), Le sirene di Rotterdam (Transeuropa, 2009), Il 49esimo Stato (Feltrinelli Indies, 2013) e Bastaddi (Marcos y Marcos, 2015), una monografia sul suo più illustre concittadino intitolata Archimede di Siracusa (LetteraVentidue, 2017), e il libro per bambini Davide e il mistero Qwerty (XXX). Ha inoltre tradotto The Inverted Forest, un romanzo inedito di J. D. Salinger. Ex libraio, cura il sito “L’apprendista libraio”, vincitore di due premi Macchianera e da cui è stato tratto il libro Avete il Gabbiano Jonathan Listerine? e altri incontri ravvicinati in una libreria di provincia (Editrice Bibliografica, 2013). Ha fondato e dirige “A4”, una rivista letteraria contenuta in un foglio solo (aquattro.org)

Sara Gamberini

Sara Gamberini vive a Verona. Ha lavorato in alcune strutture psichiatriche e poi ha collaborato con diverse case editrici nella valutazione di manoscritti.
Maestoso è l’abbandono è il suo primo romanzo.

Pasquale Festa Campanile

Pasquale Festa Campanile è nato a Melfi, in Basilicata, nel 1927 ed è vissuto a Roma, dove si è occupato prevalentemente di letteratura e di cinema. Dopo aver lavorato nella redazione della «Fiera Letteraria», ha esordito nella narrativa con La nonna Sabella (1957), originale romanzo d’ispirazione risorgimentale e meridionalista. Per quasi vent’anni ha realizzato, come regista, una serie di pellicole che si inseriscono nel solco della commedia all’italiana e, come sceneggiatore, ha scritto i copioni di capolavori come Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo di Luchino Visconti. Il 1975 ha segnato il ritorno alla letteratura con il romanzo Conviene far bene l’amore, diventato poi soggetto per l’omonimo film. Uguale destino hanno avuto alcuni suoi libri successivi: Il ladrone (1977; Premio Selezione Campiello) e La ragazza di Trieste (1982). Nel 1983, con Per amore, solo per amore, ha vinto il Premio Supercampiello. È autore anche dei seguenti romanzi: Il peccato (1980), La strega innamorata (1985) e Buon Natale, Buon Anno (1986). È morto a Roma nel 1986.

Silvia Greco

Silvia Greco, nata a Genova nel 1972, vive da sempre a Torino, dove lavora come impiegata assicurativa. Durante l’università è stata redattrice del «Baretti», rivista letteraria di ateneo, in cui si è occupata prevalentemente di poesia; successivamente ha fondato, insieme a due amiche, il trio di cabaret «Le Spaventapassere», con cui ha calcato i palchi di tutta la penisola. A Torino ha gestito, insieme ad alcuni amici storici, il circolo arci «Pueblo», per anni riferimento per le attività artistiche, sociali e ricreative della città. Recentemente, come un vagabondo che ritorna a casa dopo essersi riempito gli occhi di mondo, è tornata alla scrittura. Un’imprecisa cosa felice è il suo primo romanzo.

Luca Giachi

Luca Giachi, classe ’77, nasce e vive a Roma. Ha esordi- to con Oltre le Parole, Hacca Edizioni (Premio Mondello, miglior opera prima 2008). È chitarrista nei gruppi Ruicosta e Mi Manca Chiunque con i quali condivide un certo percorso esistenziale tendente alla musica per disadattati. Come una canzone è il suo secondo romanzo.

Chicca Gagliardo

Chicca Gagliardo ha pubblicato Nell’aldilà dei pesci, Lo sguardo dell’ombra, Gli occhi degli alberi con le fotografie di Massimiliano Tappari (Ponte alle Grazie). I suoi libri e racconti hanno ispirato mostre (tra cui Immagini dall’aldilà dei pesci al Mart di Rovereto), il corto Nell’aldilà di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, letture teatrali, laboratori, passeggiate letterarie. Dal 2007 conduce Scritture Giovani, lo spazio del Festivaletteratura di Mantova dedicato alla nuova narrativa. Ha ideato e cura www.hounlibrointesta.it, blog che unisce sguardi diversi sul mondo editoriale, a cui collaborano scrittori, editor, librai, agenti letterari, poeti, illustratori, bibliotecari. Per Hacca ha pubblicato anche Gli occhi degli alberi.

Roberto Delogu

Roberto Delogu, è nato il 12 agosto 1967 a Cagliari, città dove vive quando non è a Carloforte. Restio a uscire dall’acqua, all’asciutto fa l’avvocato.
Con Hacca ha già pubblicato L’anno di vento e sabbia. L’amore come le meduse è il suo terzo romanzo.

Cristiana Alicata

Cristiana Alicata (1976) è ingegnere, vive più o meno a Roma e si divide tra il lavoro, la scrittura e la politica. Ha pubblicato i romanzi Quattro (Il Dito e La Luna, 2006) e Verrai a trovarmi d’inverno (Hacca, 2011). Ha inoltre partecipato alle antologie Principesse azzurre da guardare (Mondadori, 2007) e Le cose cambiano (ISBN, 2013). Il suo blog è Non si possono fermare le nuvole (http://wordwrite.wordpress.com).

Giuseppe Bufalari

Giuseppe Bufalari, è nato a Firenze nel 1927. Insegnante elementare, prima in provincia di Potenza, poi a Porto Ercole, infine a Firenze. L’esordio nella scrittura avviene con La masseria (Lerici, 1960), tradotto in diverse lingue e vincitore del Premio Salento opera prima. Il secondo romanzo, La barca gialla (Einaudi, 1966 – Giunti, 2000), ottiene il Premio Rapallo e il riconoscimento del Premio Andersen come miglior libro italiano, e diviene un film per la Rai. Seguiranno diversi libri per ragazzi, alcuni sotto lo pseudonimo di L. Soldan, pubblicati in Italia e all’estero. Vive a Firenze, nel rione S. Croce.

Cesare Zavattini

Cesare Zavattini, nato a Luzzara (Reggio Emilia) il 20 settembre 1902, morto a Roma il 13 ottobre 1989, è stato uno degli intellettuali più versatili del Novecento. Geniale e visionario, dotato di una vena malinconica e insieme umoristica, è stato scrittore, pittore, uomo di cinema e di teatro, consulente editoriale presso Mondadori e Rizzoli e direttore di riviste. Docente presso il Collegio Maria Luigia di Par- ma, con allievi quali Attilio Bertolucci e Pietrino Bianchi (che lo iniziarono al cinema), esordisce nella narrativa con Parliamo tanto di me (1931), che segna l’inizio di un lungo sodalizio con Valentino Bompiani. Ha pubblicato anche I poveri sono matti (1937), Io sono il diavolo (1941), Straparole (1967), Non libro più disco (1970). Dal 1940 si dedica al cinema e inizia una proficua collaborazione con il regista Vittorio De Sica, con cui realizza i più importanti film del neorealismo: Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951), Umberto D (1952).

Carlo Bernari

Carlo Bernari (Napoli 1909 – Roma 1992). Il suo vero nome era Carlo Bernard, essendo la sua famiglia di origine francese. Espulso da tutte le scuole del Regno per il suo temperamento ribelle, fece l’apprendista sarto, il venditore di libri antichi e si formò come autodidatta. Per un certo periodo visse in Francia. Al rientro in Italia, nel 1934, pubblicò Tre operai, uno dei primi esempi narrativi sulla condizione operaia (il titolo originale del libro era Gli stracci), che allarmò Mussolini al punto che sullo scrittore si abbatté la censura del regime fascista. Nel 1939 a Milano fondò, con Zavattini e Moravia, la rivista «Tempo». Tra le sue opere: Quasi un secolo (1940), Napoli guerra e pace (1945), Speranzella (1949, Premio Viareggio), Siamo tutti bambini (1951); Tanto la rivoluzione non scoppierà (1976), Napoli silenzio e grida (1977), Il grande letto (1988).

Franco Loi

Franco Loi è nato a Genova nel 1930. Seguendo il padre ferroviere, si trasferisce da piccolo a Milano di cui diventerà uno degli interpreti più originali e fedeli, anche nell’uso del dialetto utilizzato come lingua poetica. Dopo aver svolto il mestiere di ceramista e di operaio, e dopo essere stato attivo militante comunista, trova un impiego all’ufficio stampa della Mondadori. Nel 1972 esordisce come poeta sull’Almanacco dello Specchio. Tra i suoi libri in versi ricordiamo: Stròlegh (Einaudi 1975), Teater (Einaudi 1978), L’aria (Einaudi 1981), Bach ì (Scheiwiller 1986), Liber (Garzanti 1988), Umber (Manni 1993), L’angel (Mondadori 1994), Isman (Einaudi 2002), Aria de la memoria (Einaudi 2005), Angel de aria (Aragno 2011), Lader de diu (Giuliano Ladolfi Editori 2013). Storico collaboratore della «Domenica» del Sole 24Ore, è anche autore di: Diario breve (Nuova Compagnia Editrice 1995), Milano (Unicopli 2003), Da bambino il cielo (intervista a cura di Mauro Raimondi, Garzanti 2010) L’ampiezza del cielo (I.M. Gallino 2011), Il pensiero dominante (antologia a cura di Davide Rondoni, Garzanti 2011). Ha ricevuto numerosi premi, tra i quali: il “Bonfiglio” nel 1976, il “Nonino” nel 1990, il “Librex-Montale” nel 2005, il “Pascoli”, il “Carlo Porta”, il “Dante Alighieri” nel 2013. Le sue poesie sono state tradotte in diversi paesi del mondo.

Francesco Compagna

Francesco Compagna (Napoli 1921 – Capri 1982), scrittore, collaboratore di numerose testate («Mondo», «Il Mulino», «Nuova Antologia», «La Stampa», «Il Giorno», «Il Tempo») e professore universitario di geografia politica ed economi- ca. Nel 1954 fonda, insieme a Renato Giordano e Vittorio De Caprariis, la rivista «Nord e Sud», che diviene presto uno dei più importanti punti di riferimento della cultura laica dell’Italia repubblicana.
Tra i suoi numerosi volumi ricordiamo: La lotta politica in Italia nel secondo dopoguerra e il Mezzogiorno (1950); Labirinto meridionale (cultura e politica nel Mezzogiorno) (1955); L’Europa delle regioni (1964); La questione meridionale. Il problema delle due Italie (1965); La politica della città (1967); Meridionalismo liberale (1975). Di «Nord e Sud» esiste un volume di indici dal titolo “Nord e Sud” quasi trent’anni (1985) contenente anche alcuni articoli della rivista particolarmente significativi.

Mirella Ioly

Mirella Ioly è nata a Roma. Dopo anni di ricerche in campo economico e di insegnamento nei licei, si trasferisce a Ottawa, in Canada, per insegnare lingua e cultura italiana presso le due principali università della capitale, partecipando al contempo ad attività culturali per conto della Società Dante Alighieri. Dal 2009 si è ritirata dall’attività di insegnamento, ma continua a vivere in Canada dove risiedono il marito e la figlia e, dal 6 gennaio del 2013, il nipote Matthew, il nuovo capri- corno di famiglia. Antonia è il suo primo romanzo.

Massimiliano Santarossa

Massimiliano Santarossa è nato nel 1974 a Villanova (Pordenone). Ha pubblicato i libri Storie dal fondoGioventù d’asfalto per Biblioteca dell’Immagine; nel 2010 Hai mai fatto parte della nostra gioventù? e nel 2011 Cosa succede in città, entrambi per Dalai editore. Prima di dedicarsi alla scrittura è stato falegname e operaio in fabbrica di materie plastiche, e ha trascorso buona parte della propria vita a diretto contatto con i personaggi delle sue storie. I suoi libri sono stati oggetto di diverse rappresentazioni teatrali. Scrive per il «Messaggero Veneto». Per Hacca ha già pubblicato nel 2012 Viaggio nella notte. 

Christian Mascheroni

Christian Mascheroni (Como, 1974).
Autore televisivo per Mediaset e Mtv, è autore e volto con Marta Perego del programma “Ti racconto un libro” (IRIS) e degli speciali dedicati al mondo della letteratura. Ha esordito nel 2005 con il romanzo Impronte di Pioggia (L’Ambaradan) al quale sono seguiti Attraversami (Las Vegas edizioni, 2008) e Wienna (Las Vegas edizioni, 2012). Scrive per il blog di Glamour (Hounlibrointesta.glamour.it di Chicca Gagliardo).

Vasile Ernu

Vasile Ernu, scrittore e filosofo romeno della Bessarabia, è nato in URSS nel 1971. Si trasferisce in Romania dopo il 1991. Esordisce con Nato in URSS (Hacca 2010), che ottiene il Premio per il debutto dell’Unione degli Scrittori Romeni, il Premio per il debutto della rivista «România literaraˇ » e il Premio Book Pitch alla London Book Fair nel 2007. Il volume è stato tradotto in Spagna, Russia, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Georgia. Gli ultimi eretici dell’Impero è in pubblicazione in Russia. Ernu è coautore con Bogdan-Alexandru Staˇnescu di Quel che ci divide. Epistolario dal Hanul lui Manuc (Polirom 2010) e tra i curatori del volume L’illusione dell’anticomunismo. Letture critiche del Rapporto Tismaˇneanu (Cartier 2008). Nel 2012 ha pubblicato il volume di interviste L’intellighenzia russa oggi (Cartier). È tra i fondatori e coordinatori di «CriticAtac», influente gruppo di critica sociale, intellettuale e politica, e tra le firme di punta dell’omonima rivista. www.ernu.ro | www.criticatac.ro

Tatiana Niculescu Bran

Mirella Ioly è nata a Roma. Dopo anni di ricerche in campo economico e di insegnamento nei licei, si trasferisce a Ottawa, in Canada, per insegnare lingua e cultura italiana presso le due principali università della capitale, partecipando al contempo ad attività culturali per conto della Società Dante Alighieri. Dal 2009 si è ritirata dall’attività di insegnamento, ma continua a vivere in Canada dove risiedono il marito e la figlia e, dal 6 gennaio del 2013, il nipote Matthew, il nuovo capricorno di famiglia. Antonia è il suo primo romanzo.

Edoardo Persico

Edoardo Persico (Napoli 1900 – Milano 1936) fu un eccentrico protagonista del panorama culturale del primo Novecento italiano. Scrittore, grafico, collezionista d’arte ed esperto di architettura, è precocissimo in ogni aspetto della sua rocambolesca vita: a soli 30 anni ha già fondato una casa editrice e una galleria d’arte, e sta per assumere la direzione di «Casabella» (insieme a Giuseppe Pagano), rivista che rivoluzionerà nell’impostazione grafica. Amico di Piero Gobetti e convinto antifascista, la sua vita fu segnata da aggressioni, maltrattamenti e fermi di polizia, fino alla tragica e misteriosa morte a soli 36 anni. Un enigma che recentemente Andrea Camilleri, nel suo Dentro il labirinto (Skira, 2012) tenta di sbrogliare, arrivando a ipotizzare diversi scenari possibili. La molteplicità degli interessi di Edoardo Persico, che riscontriamo nei due volumi di Tutte le opere (a cura di Giulia Veronesi, 1964), ha tuttavia una “vocazione originaria”: la scrittura. La città degli uomini d’oggi è il suo primo libro, edito a proprie spese nel 1923, per l’Editore Quattrini di Firenze.

Gianna Manzini

Gianna Manzini (Pistoia 1896 – Roma 1974) è stata tra le più importanti autrici e intellettuali del panorama novecentesco italiano. Figura garbata e un po’ schiva, si contraddistingue per uno stile elegante, attraverso il quale analizza i rappor- ti umani (unioni coniugali, ma anche legami d’amicizia e tra genitori e figli) alla ricerca delle emozioni e delle ragioni ulti- me che determinano il naufragio di una relazione. Tra i suoi lavori più noti si segnalano Lettera all’editore (1945, Premio Costume), Un’altra cosa (1961, Premio Marzotto) e i romanzi Ritratto in piedi (1971, Premio Campiello) e Sulla soglia (1973), narrazioni che, sul filo della memoria, restituiscono in modo delicato e struggente le figure genitoriali. Oltre a scrivere romanzi e raccolte di racconti, Gianna Manzini ha collaborato con moltissime riviste e con la radio in qualità di opinionista e di cronista di moda. Su questo versante ha prodotto testi che, non senza un tocco di ironia, restituiscono un vivace spaccato culturale e sociale dell’Italia degli anni Sessanta.

Giuseppe Bonura

Giuseppe Bonura nasce a Fano nel 1933. Successivamente, seguendo il padre per lavoro, si trasferisce con la famiglia a Montalto di Castro, Ancona, Numana, Pesaro, Urbino, Rimini e Bologna. Studia tra Pesaro, Urbino e Bologna, dove frequenta la facoltà di Economia e Commercio senza però conseguire la laurea. A Rimini dirige una libreria ed è tra i fondatori del Circolo Gobetti, sorto nel 1967. Nello stesso anno parte per Milano dove, dal 1964 al 1968, è redattore alla Mondadori. Nel 1968 entra nel giornalismo presso il neonato quotidiano «Avvenire», rimanendovi vent’anni in qualità di critico letterario, e collaborando poi con molti altri giornali e riviste. Come autore esordisce nel 1966 con Il rapporto, uno strano romanzo di fabbrica in cui il protagonista, fin dall’inizio, confessa di non avere mai messo piede in un’industria. Tra i suoi altri lavori ricordiamo Per partito preso (Rusconi, 1978, finalista al premio Strega); Il segreto di Alias (Editoriale Nuova, 1984, finalista al premio Grinzane Cavour); Le notti del cardinale (Aragno, 2000, premio Grinzane Cavour). È morto a Milano nel 2008.

Ottiero Ottieri

Ottiero Ottieri nasce a Roma nel 1924, da antica famiglia toscana. Studia lettere, laureandosi con Natalino Sapegno. Nel 1948 si trasferisce a Milano, lavorando all’Olivetti fino al 1965. Nel 1954 Elio Vittorini pubblica il suo primo libro, Memorie dell’incoscienza (Einaudi), nel 1959 Donnarumma all’assalto (Bompiani). Nel 1969 è rappresentata a Milano una commedia satirica sul linguaggio tecnico e commerciale, I venditori di Milano (Einaudi). Vince nel 1963 il Premio Bagutta con La linea gotica, diario che interpreta dieci anni di storia italiana. Collabora con Antonioni a La notte e a L’eclisse, e scrive L’impagliatore di sedie (Bompiani), pensato come sceneggiatura. Con l’opera L’irrealtà quotidiana ottiene nel 1966 il Premio Viareggio per la saggistica. Tra gli altri suoi lavori ricordiamo Il campo di concentrazione (Bompiani, Premio selezione Campiello 1972); Confessa (Bompiani, 1976); L’infermiera di Pisa (Garzanti, Premio Mondello 1991); Il poema osceno (Longanesi, 1996). Nel 2009 è uscito il «Meridiano» Mondadori. Nel 2010 la traduzione dei Divini mondani è uscita in Francia per la casa editrice Autrement.

Carlo Alianello

Carlo Alianello nasce il 20 marzo 1901 a Roma. Dopo aver trascorso l’infanzia in Sardegna e l’adolescenza a Firenze, rientra a Roma per laurearsi in Lettere e dedicarsi alle sue passioni: l’insegnamento e il giornalismo. Collabora con «Il Mondo», «Il Corriere della Sera», «Il Giornale d’Italia» e «Il Messaggero». Nel 1952 riceve il Premio Valdagno-Marzotto per Soldati del re e nel 1963 il Premio Selezione Campiello per L’eredità della Priora. Il suo primo romanzo L’Alfiere, pubblicato nel 1942, ha un tale successo di critica e di pubblico da diventare, nel 1956, uno dei primi sceneggiati televisivi prodotti dalla Rai con la regia di Anton Giulio Majano. In qualità di sceneggiatore, collabora con Visconti e Rossellini. Muore a Roma nel 1981.

Luigi Davì

Gianna Manzini (Pistoia 1896 – Roma 1974) è stata tra le più importanti autrici e intellettuali del panorama novecentesco italiano. Figura garbata e un po’ schiva, si contraddistingue per uno stile elegante, attraverso il quale analizza i rappor- ti umani (unioni coniugali, ma anche legami d’amicizia e tra genitori e figli) alla ricerca delle emozioni e delle ragioni ulti- me che determinano il naufragio di una relazione. Tra i suoi lavori più noti si segnalano Lettera all’editore (1945, Premio Costume), Un’altra cosa (1961, Premio Marzotto) e i romanzi Ritratto in piedi (1971, Premio Campiello) e Sulla soglia (1973), narrazioni che, sul filo della memoria, restituiscono in modo delicato e struggente le figure genitoriali. Oltre a scrivere romanzi e raccolte di racconti, Gianna Manzini ha collaborato con moltissime riviste e con la radio in qualità di opinionista e di cronista di moda. Su questo versante ha prodotto testi che, non senza un tocco di ironia, restituiscono un vivace spaccato culturale e sociale dell’Italia degli anni Sessanta.

Luigi Pingitore

Luigi Pingitore vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato nel 2005 il romanzo In the mood (Cadmo). Suoi racconti sono presenti nelle antologie I superdotati (Ad est dell’equatore) e Qui si chiama fatica (L’ancora del mediterraneo). Ha pubblicato il libro di poesia Perché la visione non si racconta (Oédipus). Sue poesie sono presenti in antologie e web-magazine. Tradotto in spagnolo. È sceneggiatore e regista.

Giancarlo Buzzi

Giancarlo Buzzi (Como, 1929) ha compiuto studi di letteratura, filologia, sociologia in Italia, Francia, Stati Uniti. Ha lavorato in aziende italiane ed estere come dirigente, consulente e amministratore delegato, prevalentemente nel campo dell’editoria. Noto pubblicitario, ideatore di campagne esemplari (Il Saggiatore, Bassetti, Pagine Gialle), è autore di una decina di saggi, fra i quali La tigre domestica (1964), primo testo a trattare degli aspetti culturali, sociali e politici della pubblicità. Buzzi è stato anche traduttore, dal francese, dallo spagnolo, dall’inglese; ha diretto dal 1984 al 1985 il quindicinale di comunicazione pubblicitaria «Strategia»; ha fondato e diretto la rivista «Concertino» (1992-1996). Ha pubblicato i romanzi Il senatore (1958), L’amore mio italiano (1963), il dittico Isabella delle acque (1977, comprendente Isabella della grazia e Isabella della stella), L’impazienza di Rigo (1997, premi Pisa e Feronia) e Dell’amore (2004).

Giovanni Russo

Giovanni Russo vive a Roma. Tra i maggiori protagonisti della vita culturale e giornalistica, è un testimone della storia italiana del ’900 ed è stato uno dei fondatori del Partito d’Azione nel 1943. Ha avuto come impegno costante nei suoi libri, articoli, interventi alla televisione e alla radio, quello di documentare la situazione sociale del Paese e soprattutto di denunciare il clientelismo, la corruzione e la criminalità organizzata, impedimento allo sviluppo della società meridionale. Inviato speciale del «Corriere della Sera» di cui oggi è articolista, collaboratore delle principali riviste culturali italiane da «Tempo Presente» a «Nuovi Argomenti», ha pubblicato numerosi libri che gli hanno valso, tra gli altri, il Premio Viareggio e il Premio speciale dello Strega 2002.

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Matteo De Simone

Luigi Pingitore vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato nel 2005 il romanzo In the mood (Cadmo). Suoi racconti sono presenti nelle antologie I superdotati (Ad est dell’equatore) e Qui si chiama fatica (L’ancora del mediterraneo). Ha pubblicato il libro di poesia Perché la visione non si racconta (Oédipus). Sue poesie sono presenti in antologie e web-magazine. Tradotto in spagnolo. È sceneggiatore e regista.

Libero Bigiaretti

Libero Bigiaretti, nasce a Matelica (MC) nel 1905. Dopo la Prima guerra mondiale diventa direttore dell’ufficio stampa della Olivetti e in seguito segretario del Sindacato Nazionale Scrittori. Inizia a dedicarsi alla scrittura negli anni ’30, partendo dalla poesia (Ore e stagioni, 1936) e arrivando solo successivamente alla narrativa. Al suo romanzo d’esordio (Esterina, 1942), seguono, tra gli altri: Il villino (1946); I figli (Premio Marzotto 1954); Uccidi o muori (1958); Il congresso (1963), con il quale dà il suo importante contributo alla “letteratura ispirata all’industria”; Le indulgenze (1966, Premio Chianciano); La controfigura (1968, Premio Viareggio); Abitare altrove (1989). All’attività di scrittore unisce anche quella di traduttore dei classici francesi. Collabora a diversi quotidiani, da «L’Avanti!» a «l’Unità», e nel dopoguerra diventa redattore di «Mondoperaio». Nel 1982 riceve la prestigiosa “Penna d’oro” dalle mani del Presidente Pertini. Muore a Roma nel 1993