Il vecchio gioco di esistere

Nel ricordo di Augusto Frassineti, Giorgio Manganelli arriva a definirlo “delibatore di parole”. Questo è stato, soprattutto, Manganelli. E la conferma arriva da questi squisiti “Obituaries”, un genere – giornalistico e letterario – che impone asciuttezza, intelligenza, deferenza, rispetto ma anche una sana consapevolezza di sé. Manganelli, in questi veloci ritratti “in morte di”, non cessa di essere “il Manga”. Ma non se ne compiace: dà, a ciascuno dei suoi protagonisti, quel che spetta. Eccellenze e miserie, debolezze e vertigini. Da Borges a Eliade (“camminatore di labirinti”), da Melotti a Novelli: una rassegna di umani e umanità, all’insegna della verità della letteratura. E delle parole: da delibare, in silenziosa ammirazione. (Stefano Salis)

13,00

Descrizione

“Dunque Borges è morto; il vecchio gioco di esistere
cessando di esistere ha tentato il grande vecchio
scrittore. Il gioco millenario dell’occultamento della
metamorfosi in puro nome; la tentazione di dare un
volto al nulla”.

• DALLA PENNA DI UNO DEI PIÙ GRANDI SCRITTORI ITALIANI DEL ‘900 •

Nel ricordo di Augusto Frassineti, Giorgio Manganelli arriva a definirlo “delibatore di parole”. Questo è stato, soprattutto, Manganelli. E la conferma arriva da questi squisiti “Obituaries”, un genere – giornalistico e letterario – che impone asciuttezza, intelligenza, deferenza, rispetto ma anche una sana consapevolezza di sé. Manganelli, in questi veloci ritratti “in morte di”, non cessa di essere “il Manga”. Ma non se ne compiace: dà, a ciascuno dei suoi protagonisti, quel che spetta. Eccellenze e miserie, debolezze e vertigini. Da Borges a Eliade (“camminatore di labirinti”), da Melotti a Novelli: una rassegna di umani e umanità, all’insegna della verità della letteratura. E delle parole: da delibare, in silenziosa ammirazione. (Stefano Salis)

• MANGANELLI SALUTA IL SUO TEMPO E CE LO RACCONTA •

Informazioni aggiuntive

ISBN

978-88-98983-76-6

anno

2023

pagine

64

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “Il vecchio gioco di esistere”