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Cronista della solitudine

49 racconti brevi, 1 per ogni giorno della settimana per 7 settimane.
49 delitti non cruenti, raccontati con il ritmo e l’ironia della migliore tradizione ebraica, con l’eleganza e l’equilibrio di una prosa poetica e struggente.
49 pagine di diario efferato che sublimano nel delitto, l’amore mancato, negato e perduto per sempre.
L’edizione è arricchita da alcuni interventi grafico pittorici di artisti quali, Maurizio Ceccato, Serge Uberti, Mattia Battistini e da un’esclusiva intervista che Renzo Paris rivolge all’amico Antonio Veneziani.

”Eppure ogni uomo uccide il suo oggetto d’amore/ che tutti mi prestino ascolto/ c’è chi lo fa con un’occhiata amara/ e chi con la melliflua adulazione/ il codardo con un bacio/ e con la lama il coraggioso…” Le immortali quartine della Ballata del Carcere di Reading, che un Oscar Wilde schiantato dallo scandalo compose durante la detenzione, fra i lazzi dei secondini e il rimpianto della gloria per sempre perduta, possono figurare da degna epigrafe a questo singolare lavoro di Antonio Veneziani. D’altronde, Wilde, con la sua storia di grandezza e di rovina, è da sempre un’icona gay. La sua lezione non poteva lasciare indifferente uno come Veneziani, che da sempre quel mondo esplora, con appartata metodicità venata di improvvise esplosioni glamour, diviso, ma forse meglio lacerato, fra l’aspirazione a una testarda marginalità e la vocazione bruciante di un poeta che, se questo fosse mai possibile, in questo mondo, veleggerebbe verso tutt’altri lidi: quelli di una bellezza classica, armoniosa, innocente. Cronista della solitudine è, sotto questo aspetto, un momento di sintesi e un punto d’approdo. Nei quarantanove brevi racconti che compongono la raccolta, scanditi dallo scorrere e dall’alternarsi di sette settimane, si narrano, con leggerezza struggente, omicidi efferati o teneri, forse compiuti e forse, anzi, sicuramente, solo immaginati. Scorrono figure di marchettari angelici e di vendicatori estenuati, e bellezza e turpitudine s’incrociano, quasi come in un quadrato magico, con effetti, talora, di viva poesia, talaltra di violento realismo. Il reporter di strada dei Mignotti, l’intellettuale ebreo che riscopre le sue radici in Shalom e il desperate addict di Brown Sugar si ricongiungono, riconciliandosi, nella figura di uno scrittore vero. Uno scrittore dalla voce così autenticamente anarchica da potersi persino concedere, dopo una vita urlata contro ogni Dio e ogni padrone, il lusso di un’irrequieta serenità.” [Giancarlo de Cataldo]

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Descrizione

49 racconti brevi, 1 per ogni giorno della settimana per 7 settimane.
49 delitti non cruenti, raccontati con il ritmo e l’ironia della migliore tradizione ebraica, con l’eleganza e l’equilibrio di una prosa poetica e struggente.
49 pagine di diario efferato che sublimano nel delitto, l’amore mancato, negato e perduto per sempre.
L’edizione è arricchita da alcuni interventi grafico pittorici di artisti quali, Maurizio Ceccato, Serge Uberti, Mattia Battistini e da un’esclusiva intervista che Renzo Paris rivolge all’amico Antonio Veneziani.

”Eppure ogni uomo uccide il suo oggetto d’amore/ che tutti mi prestino ascolto/ c’è chi lo fa con un’occhiata amara/ e chi con la melliflua adulazione/ il codardo con un bacio/ e con la lama il coraggioso…” Le immortali quartine della Ballata del Carcere di Reading, che un Oscar Wilde schiantato dallo scandalo compose durante la detenzione, fra i lazzi dei secondini e il rimpianto della gloria per sempre perduta, possono figurare da degna epigrafe a questo singolare lavoro di Antonio Veneziani. D’altronde, Wilde, con la sua storia di grandezza e di rovina, è da sempre un’icona gay. La sua lezione non poteva lasciare indifferente uno come Veneziani, che da sempre quel mondo esplora, con appartata metodicità venata di improvvise esplosioni glamour, diviso, ma forse meglio lacerato, fra l’aspirazione a una testarda marginalità e la vocazione bruciante di un poeta che, se questo fosse mai possibile, in questo mondo, veleggerebbe verso tutt’altri lidi: quelli di una bellezza classica, armoniosa, innocente. Cronista della solitudine è, sotto questo aspetto, un momento di sintesi e un punto d’approdo. Nei quarantanove brevi racconti che compongono la raccolta, scanditi dallo scorrere e dall’alternarsi di sette settimane, si narrano, con leggerezza struggente, omicidi efferati o teneri, forse compiuti e forse, anzi, sicuramente, solo immaginati. Scorrono figure di marchettari angelici e di vendicatori estenuati, e bellezza e turpitudine s’incrociano, quasi come in un quadrato magico, con effetti, talora, di viva poesia, talaltra di violento realismo. Il reporter di strada dei Mignotti, l’intellettuale ebreo che riscopre le sue radici in Shalom e il desperate addict di Brown Sugar si ricongiungono, riconciliandosi, nella figura di uno scrittore vero. Uno scrittore dalla voce così autenticamente anarchica da potersi persino concedere, dopo una vita urlata contro ogni Dio e ogni padrone, il lusso di un’irrequieta serenità.” [Giancarlo de Cataldo]

Informazioni aggiuntive

ISBN

978-88-89920-10-7

pagine

112

anno

2007

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